Profumo di forno
domenica 23 giugno 2013
sabato 22 giugno 2013
Costruzione fai da te per un forno a legna
Costruzione
fai da te per un forno a legna
Bello è ricordare i profumi e i
colori dell’infanzia e adolescenza, bello è ricordare il calore dei paesi in
cui le famiglie erano “la famiglia”. Bello è il ricordo di quando queste si riunivano attorno ad un forno in pietra ,
nato da abili mani di maestri di muratura,per le preparazioni del pane mensile o
dei dolci delle feste. Il forno a legna, è da sempre il mio sogno. Coltivando
la passione per pane e dolci, questa smania per un forno tutto mio cresceva al pari del mio lievito, e cosi un
giorno ecco la decisione di farlo. Un vecchio ma sempre utile e amato bbq ha
fatto spazio pur restando in quello che prima era un piano d’appoggio alla base
del nuovo mio forno. Una volta stabilito dove farlo ecco progetto e materiali ,
materializzarsi nella mente e tutto cominciò cosi . Per prima cosa rinforzo e
allargo il basamento ,che accoglierà il peso della cupola e della muratura
necessaria a farne una camera combustibile; per fare questo uso blocchetti in
cemento che reggeranno il peso dell’armatura in ferro e cemento per il pianale
. Pianale che poi sarà incorniciato con mattoni
dando cosi spessore per accogliere 15 cm di pozzolanica , cenere ,
polvere di ferro e sale (ben 8 kg che nel tempo conferirà, ceramizandosi,
ottimale temperatura al pianale) che
saranno a base per trattenere il calore in combustione per la pavimentazione in mattoni refrattari , passaggio Indispensabile per la cottura. Una volta
pavimentato il tutto, ho coperto con un telo e fatto asciugare per giorni.
Giunge cosi il tempo di stabilire l’uso, quindi stabilire altezza e diametro,
ecco che cosi opto per un forno per pizza napoletano usando un diametro di 80
cm per la cupola e 45 per l’altezza, da questo ne scaturisce una bocca da 52 cm
di larghezza per 25 cm di altezza ...ora
tra malta e mattoni è ora di mettersi al’opera! Cerchiando centralmente la
circonferenza della cupola inizio inquadrando la bocca del forno e il perimetro
laterale della cupola stessa. Stabilizzato e stuccato l’arcuatura della bocca e
fatto tre file di mattoni nel perimetro, metto al centro del cerchio sagomato un ferro alto più dei 45 cm che saranno l’altezza
finita della stessa ; su questo segnando
45 cm metto un dischetto di legno su cui girerà una fascia di balsa
arcuata a dare forma a della cupola usando
di sabbia bagnata e pressata. I mattoni refrattari per la cupola tagliati a
metà li appoggio alla cupola di sabbia avendo cura di non schiacciarli troppo
ed con l’aiuto di cunei di legno dare volume alla stessa. Pazienza, ecco cosa
ci vuole in questo tipo di lavoro, tanta pazienza, ma alla fine il tempo ripagherà
il tutto. Ora terminare la cupola avendo cura di incastrare bene al centro gli
ultimi pezzi di mattoni e lasciando tra cupola e arco della bocca spazio
necessario per ottenere il foro che sarà lo sfogo dei fumi in quel che sarà il comignolo
del forno. Operazione non facilissima da ottenere , ma calma e pazienza daranno
i suoi frutti. Finito il tutto ho ricoperto eliminando i cunei di legno con uno
strato generoso di malta refrattaria a
riempire gli spazi rimasti tutta la cupola, fatto questo ho atteso coprendola con
un telo per non farlo seccare di colpo. Ho avvolto il tutto in rete metallica bloccandola con una colata di
gesso puro, fatto seccare anche questo ho avvolto il tutto con ben 300 mt di
foglio di carta di alluminio. A questo punto ha inizio la costruzione della
muratura che ho realizzato con mattoni forati..cosi si arriva alla copertura, ma
prima di questa termino la coibentazione con lana di vetro che avvolge in
caldo abbraccio la cupola e riempio fino al culmine della copertura con argilla
espansa. Per la copertura saldo dei ferri in modo da sostenere delle tavelle sulle quali stendo della rete metallica e uno
strato di cemento a bloccare il tutto, sullo spazio rimasto in precedenza con
altri mattoni costruisco il comignolo per poi ricoprirlo con tegole marsigliesi
cosi come tutto il tetto e rifinisco il
colmo con “cuoppo antico” coppo di laterizio. Abbellisco il tutto con rasante misto a cenere,
calce e cemento bianco e altri elementi decorativi. Trascorso ben tempo di asciugatura, e apportando alcune
modifiche strutturali, quello che era un sogno ha preso forma nella realtà con
la soddisfazione di averlo confezionato e avverato con le mie stesse mani!
Ps a scrivere questo post il tutto sembra facile e veloce , ma vi
assicuro che tanto tempo anzi giorni e tanta pazienza serve!!
martedì 4 giugno 2013
Cous cous alla Marocchina con champignons trifolati e falanghina spumante brut
Cous cous alla Marocchina con champignons trifolati e falanghina spumante brut
250 g di cous cous grana fina
200 ml di acqua
Pistilli di zafferanno
2 cucchiaio di olio extravergine
1 cipolla
½ cucchiaino di coriandolo in polvere
½ cucchiaino di paprica piccante
½ cucchiaino di semi di aneto
½ cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di zafferano o curcuma
Una grattugiata di noce moscata
1 chiodo di garofano
in polvere
Un pizzico di cardamomo e cannella
3 spicchi di aglio
500 g di champignons
un spruzzata di Falanghina spumante bruthttp://www.vinit.net/vini/etichette/Campania/Benevento/Guardia_Sanframondi/La_Guardiense/Quid_Falanghina_Spumante_Brut_4119.html
Olio extravergine
Mettere l’olio in una padella con gli spicchi di aglio e
trifolare gli champignons lavati e
affettati grossolanamente e farli cuocere sfumandoli con la Falnghina spumante brut. In una pentola a bordi alti soffriggere la
cipolla e uno spicchio di aglio tritati in uno specchio di olio, quindi unire
le spezie ed aggiungere dopo l’acqua . Adagiarvi sopra uno scolapasta metallico ( non avendo la
couscussiera) foderato con un panno , porvi
dentro il cous cous, e mettere sul fuoco
coprendo con un coperchio il contenitore del cous cous. Cuocere il cous
cous fino a quando il vapore non uscirà
da sotto al coperchio. Versare il cous
cous su un piatto ampio e con mani bagnate di acqua fredda sfregandolo tra dita sgranarlo una prima volta. Prelevare
setacciando dal’acqua di cottura le spezie rimaste e unirle al cous cous ,
rimettere sulla pentola con l’acqua e ripetere la cottura e di nuovo la sgrantura. A questo punto versarlo
in un ampio piatto e farne un cono con un cratere al centro, il quale
va riempito con gli champignon trifolati
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